Bergamonews, 24 Agosto 2013

Il concerto di Morgan al Chiringuito Café di Città alta inizia con “I giardini sotto la pioggia” di Claude Debussy. Più che pioggia però si può parlare di diluvio universale, quello che si è abbattuto su Bergamo proprio alle 21.30, a pochi minuti dall'inizio del live. Sembra che non se ne faccia nulla: strumenti coperti da teli, spettatori in fuga sotto la pioggia incessante, centinaia di persone riparate sotto porta Sant'Agostino. Per qualche minuto serpeggia anche la parola “annullamento”, poi Morgan sale sul palco e incurante del temporale inizia a suonare il pianoforte per i coraggiosi completamente fradici davanti alle transenne.
L'esorcismo firmato Debussy funziona: la pioggia smette di falcidiare le teste degli spettatori e il concerto può partire. Scontato il plauso a Morgan per il coraggio e soprattutto allo staff del Chiringuito Cafe che ha gestito la situazione alla perfezione. Il live è un alternarsi di pezzi dell'originale artista monzese, protagonista anche della prossima edizione di X Factor, e grandi successi del passato reinterpretati con lo zampino electro diMegahertz.
Non può mancare Altrove, tra le canzoni più belle e popolari della carriera solista di Morgan. Non a caso il pubblico non si fa pregare intonando ogni singola parola. C'è spazio anche per l'omaggio a Tenco con “Lontano Lontano”. Non scontate le versioni di Confortably numb dei Pink Floyd e Psycho killer dei Talking heads. L'artista imbraccia il basso come ai vecchi tempi per Space oddity di bowiana memoria. La chiusura è affidata ad “I'm waiting for the man” e all'esistenziale “Contro a me stesso”.
Fonte
RovigoOggi, 5 Luglio 2013

Fonte e galleria fotografica
“Vieni, delirante, profeta di visioni, vieni pittore, pifferaio, prigioniero, e splendi”. E’ con “Shine on you crazy diamond” dei Pink Floyd che si è aperto il concerto “Morgan An evening with” a villa Morosini di Polesella, giovedì 4 luglio. Numerosi gli spettatori presenti lungo l’argine del Po antistante la villa cinquecentesca. Hanno atteso l’artista che si è presentato con un’ora abbondante di ritardo ma alla fine ha conquistato gli applausi
Polesella (Ro) - Che fosse un artista tutto genio e sregolatezza è cosa nota. Ma quando si siede al pianoforte e inizia a suonare, non c’è storia: Marco Castoldi, in arte Morgan, incanta. Al punto da perdonargli l’ora abbondante di ritardo rispetto all’orario previsto del concerto. E alla fine, dopo quasi due ore di acrobazie musicali, il pubblico, assiepato lungo l’argine del Po, lo ha applaudito calorosamente.
Già, perché Morgan, voce dei Bluvertigo e giudice del talent show X-factor, si è esibito giovedì 4 luglio a villa Morosini a Polesella. Il suo concerto avrebbe dovuto aprire la rassegna Tra ville e giardini lo scorso 24 giugno, poi il maltempo l’ha fatta slittare. E in occasione della data di recupero, si è presentato con un notevole ritardo.
Estroso, beffardo, ironico, a tratti irriverente, un po' dandy e un po' poeta maledetto, Morgan ha spaziato dai Queen a Scott Joplin, dagli Spandau Ballet e i Pink Floyd a Umberto Bindi, giocando con la duttilità della sua voce su brani di ogni genere e tempo, passando dal piano a coda al computer, scavando nel passato dei Bluvertigo e proponendo sue composizioni inedite, accompagnato dal polistrumentista “elettronico” Davide Dupuis.
Durante il concerto, ha anche instaurato un botta e risposta con il pubblico, che ad un certo punto ha definito “una relazione intima”. “Vado a prendere una birra” gli ha urlato uno spettatore in attesa che facesse partire una base, “fai bene, anzi benissimo” gli ha risposto l’artista dalla cima della scalinata di villa Morosini, che poi se n’è uscito con un divertente quanto provocatorio “Viva la cola!” riferito un po’ alla lattina di Coca-cola da cui ogni tanto beveva e un po’ alle sue vicissitudini con la droga che gli sono costate il posto in Rai, l’esclusione da San Remo e un mare di polemiche.
Ma Morgan è prima di tutto un trapezista delle note, un funambolo dei suoni, un giocoliere della musica e lo ha confermato esibendosi in un pezzo della durata di un minuto “che fa parte della discografia dei Bluvertigo, ovvero tre album, - ha scherzato - e che ha fatto gettare a terra gli occhiali al nostro discografico. Un pezzo giustificato in ogni suo passaggio sia musicale sia scritto di cui sono orgoglioso, che è anticommerciale, antimusicale, antico, anticonformista, in cui ogni nota è un calcolo che alla fine porta ad una chiave di violino”.
Alla fine Morgan sembrava non volesse più lasciare la scena: ha cantato i suoi saluti al pubblico accompagnandosi con il pianoforte e intonando il refrain del Carosello tra gli applausi.
A concerto finito, tra i fans che si sono precipitati sulla scalinata sperando in un autografo c’è stata anche l’assessore provinciale Marinella Mantovani e il sindaco di Polesella Ornella Astolfi che ha commentato: “Che bello sentire un concerto di qualcuno che sa veramente suonare”. Impossibile darle torto.
Elisa Barion
di Oriana Mariotti, Nonsolovestita.blogspot.it 17 giugno 2013
On stage some of the most important names of Italian music and more. Headliner Fernando Saunders and his band, jam sessions with Morgan and Andy from Bluvertigo, and LeLe Battista, Fabio Cinti, Elena Cirillo,Elena Rimoldi, Lombroso.
Satellite of Love la scrissero i Velvet Underground nel 1970, ed ebbe un riscontro discreto sino a che non capitò tra le mani di Lou Reed che la rese immortale nel suo album Transformer, 1972. Satellite of love venne prodotta da David Bowie, che ne fece anche i cori. Satellite of love è stata cantata poche sere fa sul palco del Teatro Manzoni di Monza in occasione di una serata benefica, ed ha rappresentato tutto lo spirito che ha impregnato il progetto: l'Unione.
Marta Migliardi: l'Amicizia, la chiave di tutto
E' lei che ha avuto per prima l'idea di organizzare Monza for Animals di cui si è appena svolta la seconda edizione. Marta Migliardi, imprenditrice monzese, donna caparbia e appassionata, fondatrice diTrantran... intorno a Monza & Brianza , magazine cartaceo ed on line molto seguito, si racconta in questa nostra chiacchierata informale.
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Marta Migliardi |
È il secondo anno che organizzi Monza for Animals, cosa ti ha portata alla realizzazione di questo evento?
Due cose molto semplici: l'amore per la musica equello per gli animali. Tengo a sottolineare che Monza for Animals e' un'idea mia, di Andy e diFabrizio Grigolo, che siamo molto amici, e che abbiamo poi sviluppato il tutto insieme all'Enpa di Monza e a Trantran editore e Fluon Art Laboratory. Quindi in questo evento c'è un altro elemento molto importante: l'amicizia.
Quest'anno l'evento ha raccolto molti consensi. A cosa è dovuto secondo te il successo di questa edizione?
Come dicevo prima sicuramente all'anima dell'evento che mai come quest'anno e' stata governata da complicità, amicizia e, ovviamente, amore per gli animali. Il teatro non era sold out, ma portare più di 500 persone a sentire musica di quel livello in una città come Monza e' senz'altro un grande successo, anche qualitativo per la città e per la causa del cuore: i diritti degli animali. Cerchiamo, tramite la musica e i libri, di far parlare di argomenti che molto spesso vengono dimenticati o trascurati, come, appunto, la sperimentazione sugli animali.
Un testimonial d'eccezione è sicuramente Dylan Dog. Come è avvenuto l'avvicinamento al personaggio di Tiziano Sclavi?
Un evento nell'evento è stato il ricongiungimento sul palco di Morgan ed Andy, i due fondatori dei Bluvertigo. Come è stato possibile?
Quali sono i risultati che ha raggiunto Monza for Animals?
Quali sono gli ostacoli che s'incontrano nell'organizzare eventi di questo tipo?
La gente vive la crisi e più si parla di crisi più va in crisi. L'ostacolo più grande è uscire mentalmente dalla negatività e ricominciare a sognare e a creare.
La mia vita sentimentale e' difficile. Sono molto concentrata sul lavoro. Ma credo sia anche una scelta.
Questo comporta anche il dover rinunciare a qualcosa?
Beh, non faccio più le sciocchezze che facevo a vent'anni, ma del resto nella vita non mi sono fatta mancare niente, quindi va bene così. Certo, ogni tanto mi piacerebbe essere più spensierata.
Ho improntato questo magazine-blog sull'importanza dello stile piuttosto che della griffe o del capo firmato a tutti i costi. Qual è il tuo rapporto con la moda, come ami vestirti?
Io e la moda? Zero totale! Vesto quasi sempre di nero, non bado alle marche, mi annoiano le sfilate. Preferisco, con la mia amica Elena,inventare accostamenti improbabili...Però ti seguo volentieri: tu sei molto originale e parli anche di altre cose interessanti!
Parliamo un po' della tua città; cosa ami di più di Monza?
Di Monza amo il Liceo Classico Bartolomeo Zucchi dove ho incontrato le persone più importanti della mia vita e lo Speedy Pub dove fanno i panini più buoni del mondo: non è pubblicità occulta, è vero!!!
L'anno prossimo si replica?
Grazie a Roberta Sotgiu per il materiale fotografico
GALLERY:
Il cittadino di Monza e Brianza, 10 giugno 2013
Anche Morgan alla seconda edizione di Monzaforanimals, la manifestazione organizzata dall’editore Trantran per sostenere i progetti dell’Enpa di Monza. L’appuntamento è per giovedì 13 giugno, quando al teatro Manzoni dalle 21 sarà la musica la protagonista di una serata ricca di nomi: Morgan, tanto per incominciare, e un altro musicista che ha come strumento d’elezione il basso, cioè Fernando Saunders, collaboratore di Lou Reed.
E poi un altro ex Bluvertigo, Andy, oltre a Lombroso, Lele Battista, Fabio Cinti ed Elena Rimoldi. Al teatro di via Manzoni si entra con offerta libera, ricordando che il tutto va alle attività Enpa e al canile, tenendo presente che «sarà l’evento finale di una campagna di sensibilizzazione sul tema della vivisezione» e che l’obiettivo principale è la «costruzione di un centro di recupero per cani da laboratorio in Brianza».
«Sarà Dylan Dog il testimonial d’eccezione della seconda edizione - ricordano gli organizzatori - L’indagatore dell’incubo ha offerto la sua immagine per il libro illustrato “Dylan Dog & Botolo: Incubo a Montiscuri” (Trantran Editore) con la sceneggiatura di Giovanni Gualdoni, le illustrazioni di Sergio Gerasi e l’impaginazione di Fabrizio Grigolo e Andy».
Il volume, dal 30 maggio, è disponibile online su www.trantran-editore.it, sul sito Enpa Monza (www.enpamonza.it) e su quello Enpa Nazionale (www.enpa.it) e l’intero ricavato delle vendite sarà devoluto all’Enpa.
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TGverona.it, 5 Giugno 2013
Il teatro romano trasformato nell'isola di Mompracem, nel regno salgariano delle tigri della Malesia. A ritmo rock. Un'inedita celebrazione dell'Emilio nazionale, a cent'anni dalla sua scomparsa, messa in piedi da una direzione artistica giovane, da musicisti giovani, da artisti giovani. E, appunto, molto rock. Si chiama “Mompracem Music Festival”, direzione artistica di Francesco Cappiotti, prodotto dalla società Opera Mind in collaborazione con Theresianer e Fondazione Verona per l’Arena.
L'appuntamento è per domenica, alle 20:30, al teatro Romano.
Tra i protagonisti di questa serata avvolta dal mistero, nessuna rivelazione infatti su quello che sarà, Morgan. Da x factor alle polemiche sulla sua dipendenza dalla droga al teatro romano, dove riparte, al di la delle partecipazioni televisive, la sua carriera musicale. In prima nazionale la Nuova band, con sei elementi. Musicisti tra i più apprezzati del panorama musicale. E sono passati tre anni dall'editto del comune che, sempre per le dichiarazioni del cantante sull'uso di cocaina, gli annullò il concerto. Poi lui si scusò, il concerto ci fu. E adesso la riabilitazione definitiva
E non sarà solo Morgan. Ad aprire la serata il direttore artistico con il fratello Carlo e la loro band alternative rock Facciascura. In anteprima i brani che daranno vita, in autunno, al loro ultimo album. Con loro, Mario riso, batterista e celebrità della musica italiana.
E ancora Paolo Benvegnù, tra gli autori più apprezzati del panorama indipendente italiano. Tra i suoi estimatori nientemeno che Mina.
Dalla trigre della Malesia a Morgan, da Mompracem al Teatro Romano. Una festival rock, per ricordare l'autore di uno dei personaggi più rock della letteratura. Quel sandokan creato oltre un secolo fa dalla penna di Emilio Salgari.
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