La Stampa, 14 Dicembre 2013
di Luca Dondoni
Almeno due milioni di spettatori per lo show Sky che incorona il ragazzo umbro.
La settima edizione di X Factor segna il trionfo dell’«M Factor». M come Michele, vincitore con la canzone La vita e la felicità, M come Morgan, che per la quinta volta su sette edizioni porta alla vittoria un suo pupillo, e M come Mika che, nuovo entrato tra i giudici, ha segnato il corso di questo talent, con la sua simpatia, una biografia importante e l’uso divertente della lingua italiana farcita di neologismi. Grandi ascolti, anzi grandissimi: 2 milioni di spettatori medi e 8,8% di share per il supershow su Sky uno e Cielo. Record assoluto per Sky uno e per il talent targato Sky.
Testo originale dal titolo"Psychodrama lecturing kicks into Italian X Factor" su Archetypals.blogspot.
Traduzione dall'inglese a cura dello staff di metamorgan.it approvata e revisionata dall'autore.
L'autore: Gianluca D'Agostino ha lavorato per CNN a Washington DC e per Associated Press a Roma eTirana. Possiede un dottorato in Teoria dell'Informazione e della Comunicazione e ha lavorato come Ricercatore al Dipartimento di Inglese della Stanford University.
Blog personale: http://gldnws.blogspot.it/
Ho iniziato a guardare l’edizione italiana di X Factor un paio d’anni fa insieme alla mia fidanzata quando tornati a casa dal lavoro ci rilassavamo sul divano a guardare la TV.
All’inizio provavo un totale disinteresse per questo talent, fino a quando, l’anno scorso, mi resi conto che uno dei giudici prendeva il suo lavoro molto seriamente. Per la primissima volta nella mia vita di telespettatore, stavo assistendo a qualcosa di interessante che non mi coinvolgeva soltanto in quanto spettatore ma anche come essere umano.
Marco Castoldi in arte Morgan è un cantante, cantautore, compositore e arrangiatore la cui band i Bluvertigo, era famosa negli anni 90. Iconograficamente il fascino di Morgan è associato alla figura del “poète maudit” che, nella scena gerontocratica italiana non è prevista. Sia lui che la sua ex compagna Asia Argento sono più associabili con un contesto musicale British o Americano in cui gli artisti che combattono con i propri demoni non soltanto sono tollerati ma addirittura ricercati, accolti e celebrati.
Ma il contributo di Morgan a X Factor non si limita alle stranezze da musicista underground e nemmeno alle atmosfere grunge tipo My Own Private Idaho. La questione è molto più complessa. In verità ciò che mi ha più colpito del suo lavoro di giudice sono stati la cura e la complessità nella gestione dei talenti, lavoro che può essere sintetizzato in una sola parola: psicodramma. O, per essere più precisi: κάθαρσις (Catharsis).
29.10.2013
Il 27 ottobre 2013 si spegneva all’età di 71 anni Lewis Allan “Lou” Reed, l’Omero del rock come l’ha definito ieri Morgan in una breve ma sentita intervista al Corriere della sera, in cui concludeva “è sempre stato importante per me e continuerà ad esserlo. La morte non cambierà niente”. Parole di circostanza, omaggio tardivo? No, non nel caso di Castoldi, che da sempre lo cita e ne interpreta i brani... (continua nel nostro articolo, che raccoglie estratti di interviste e articoli in cui Morgan parlava di Reed e alcune sue canzoni interpretate da Marco Castoldi in un arco di 15 anni, con formazioni e in circostanze molto diverse. Leggi e ascolta )
Repubblica Spettacoli , 6 Novembre 2013
di ERNESTO ASSANTE
Gli ascolti volano, i social impazziscono, l'edizione numero 7 viaggia a gonfie vele. Dai giurati-coach agli aspiranti cantanti, dalle scelte musicali alla gara: così il talent di Sky è diventato irresistibile.
ROMA - La nuova edizione di X Factor viaggia a gonfie vele. Il pubblico la apprezza, gli ascolti salgono, le aspiranti star si scontrano e i quattro "giudici/allenatori" affilano le loro armi per superare la selezione che ogni settimana manda a casa uno dei concorrenti. È uno show di successo, insomma. Andiamo a vedere perché.
I numeri. L'Auditel non coglie le sfumature, come ben sappiamo, e i numeri degli ascolti di Sky sono relativamente bassi. Ma chiunque può tranquillamente verificare che con questa edizione di X Factor si è creato il classico "effetto Arbore". Qual è? I programmi di Arbore, come Quelli della notte o L'altra domenica, non hanno mai fatto numeri esorbitanti, anzi, erano considerati programmi "alternativi". Eppure, bastava andare al bar il lunedì, o la mattina dopo la messa in onda di Quelli della notte, per verificare di persona che il numero dei telespettatori era certamente più alto. O, quantomeno, su un determinato target di pubblico, in questo caso quello giovanile e più appassionato di musica, le cifre non corrispondono alla realtà dei fatti. La platea giovanile del programma è cospicua, l'ascolto diffuso (ovvero tramite mezzi diversi, non solo la tv tradizionale) è radicato, il coinvolgimento dei telespettatori è molto forte, soprattutto attraverso i social network. X Factor è un "fenomeno", insomma, e i numeri degli ascolti non rispondono alla reale penetrazione del programma. Il che la dice lunga su come l'Auditel oggi non tenga conto della realtà dei fatti. Soprattutto per quello che riguarda la pay tv.
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