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Morgan sperimentale @ BrianzaRockFestival 27.6.2014 – Autodromo di Monza

1 luglio 2014

Concerti, Recensioni eventi

Doppio live report, due punti di vista dei nostri inviati al Brianza Rock Festival, che dopo molti anni è riuscito a riportare Morgan in concerto nella sua Monza.

Il Festival ha visto protagonisti anche i Lacuna Coil (mentre è stato annullato causa pioggia il concerto del 29 dei Marlene Kuntz) oltre ad una mostra d’arte contemporanea e stand vari. Il ricavato andrà all’associazione Progetto SLAncio di Monza.

Segnaliamo in apertura l’interessante band emergente dei Georgieness.

Morgan, l’alchimista Monzese

di M.B.

“Siccome io sono di Monza, Monza è la patria della sperimentazione!”

 “Sperimentazione” e “Monza”:  parole chiave del concerto di Morgan del 27 giugno al BrianzaRock Festival.

Tanti i riferimenti alla sua città, dove si sente un pò “nemo propheta in patria” come ha recentemente dichiarato, e dove non si esibiva da molti anni. Più volte ha ricordato come vi siano nati buona parte dei pezzi presentati, compresa “Non arrossire” di Gaber (scritta da Pennati, monzese e zio di un suo amico… «e io non gli credevo!») da lui riarrangiata nel 2003 e inserita in “Canzoni dell’appartamento”.

E’ apparso evidente il desiderio di presentare qui il suo vero volto di Musicista, troppo spesso oscurato anche agli occhi dei suoi concittadini dal personaggio televisivo protagonista di cronaca e gossip. Purtroppo però il maltempo ha scoraggiato il pubblico occasionale, ma non i fan «pochi ma buoni», perchè «a chi interessa chi fa musica impegnata in Italia?». Del resto già il Marco quattordicenne probabilmente sentiva di non essere per tutti, a giudicare dalla malinconica rassegnazione con cui, in una registrazione d’epoca rispolverata per l’occasione, spiegava che  i brani, scritti e registrati da lui, erano inusuali quindi «sicuramente non sono canzoni che potranno piacervi».jump

Pochi monzesi, forse, ma l’aria “di casa” si sentiva, e tra aneddoti e ricordi perfino la versione chitarristica di Cieli neri mi ricordava quella embrionale contenuta nel Demotape dei Bluvertigo che i giovanissimi monzesi divulgavano, in attesa del primo contratto discografico.

Sperimentazione: si sa, un concerto di Castoldi non è mai uguale al precedente, ma ancora una volta ci ha stupito, rinfrescando con arrangiamenti inediti pezzi storici che ormai davamo per scontati; abbandonati per buona parte del concerto basso e piano, eccolo destreggiarsi tra chitarra elettrica ed acustica conferendo un’impronta rock perfino a “Non arrossire”… perfettamente adeguato al contesto del Festival, quindi. Poi si sono palesate le (meravigliose) contaminazioni tra generi e epoche che da sempre caratterizzano la ricerca del musicista monzese: l’intenso lavoro su “Ludovico Van” per le musiche di “Arancia meccanica” è sfociato nella trasformazione in canzone del 2° tempo della Patetica e «Beethoven ne sarebbe stato felice, perchè era rock!» . Il concerto si chiuderà poi con il recitativo su Leonardo Da Vinci de “La tua Milano”, sbocciata dalla Sonata in Si minore di Listz, già sentita live ma ancora in attesa di pubblicazione.

Morgan l’alchimista musicale sperimenta con la musica, ma anche, sempre, con le emozioni, perchè gli “piace fare gli esperimenti, combinare i (suoi) sentimenti con quelli di un altro”: e così anche qui ha alternato momenti di grande energia e divertimento ad altri intimisti e dolenti, vissuti però con sempre maggior serenità e distacco al punto da ironizzare su “Contro Me Stesso” «una canzone tragica, oltre il dramma…ve la impongo!».

Ovviamente non sono mancati la hit “Altrove” (alla chitarra) che vira in “Stand by me” e l’usuale omaggio all’amato “Ziggy Stardust” e a due grandi cantautori del passato, come sua lodevole abitudine, Piero Ciampi e Giorgio Gaber.

«Sovvertiamo e non garantiamo! Sovvertendo va tutto a ramengo…» aveva detto all’inizio. E invece ci sentiamo di dire: esperimento riuscito!

La band: Megahertz (synth, theremin e basso); Marco Santoro (fagotto e tromba); Salvatore Iorio “Yoris” (batteria)

Segnaliamo l’inatteso “percussionista aggiunto” («è inutile che ti nascondi!») Agostino Nascimbeni (Lombroso) salito sul palco per soccorrere l’amico Morgan liberandolo da tamburelli e maracas  e lasciandolo libero di dedicarsi a piano, synth, canto, basso, chitarre… basta?

 

Scaletta

Introduzione e presentazione della band
Troppe emozioni
Amore assurdo
Sonno-sonno
Non arrossire (Gaber-Pennati-Monti)
Altrove, mash-up con Stand by me (Ben E. King)
Canzone su musica de “La Patetica” di Beethoven, 2° tempo
L’Assenzio
Cieli neri
Ziggy stardust (Bowie)
Crash
Contro me stesso
Le ragioni delle piogge
Qualcuno tornerà (Ciampi)
registrazione di Morgan quattordicenne che presenta i suoi brani
Non insegnate ai bambini (Gaber-Luporini)
Frammento de “La tua Milano”(recitativo su Leonardo Da Vinci)

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 Morgan inCanta Monza

di V.S.

Tra applausi e sorrisi finisce il concerto di Morgan all’autodromo nazionale di Monza, per la prima serata del Brianza Rock Festival.

La minacciosa presenza di nuvoloni carichi di pioggia ha probabilmente tenuto lontano i monzesi, ma non ha certo scoraggiato i fan del Castoldi, che nonostante il fango hanno conquistato le prime file del palco già per le esibizioni che lo hanno preceduto.
Costanza e dedizione pienamente ricambiate dall’artista monzese, che ha coinvolto e deliziato il pubblico anche con delle novità e memorabilia.
“Monza patria della sperimentazione” l’ha definita: e sperimentazione è stata. Scaletta stravolta, chitarra al posto del basso, Morgan si è mostrato per quello che è e che la massa non conosce.
10492532_823875337631050_6513658313869469819_nIl secondo tempo della Patetica di Beethoven, con testo di Castoldi, una meraviglia…”se scrivi amore, amore sopravvive”; l’esclusa da Sanremo “Sonno -Sonno”, “L’Assenzio”, “la canzone che ha vinto Sanremo!” (nota dolente, brucia a lui e a noi ); l’intro parlata su Leonardo da Vinci e “La tua Milano”; ben due omaggi a Giorgio Gaber, “Non arrossire”, scritta da Pennati, monzese e zio di un suo amico (è una gioia ascoltare i suoi racconti, un privilegio unico) e successivamente da lui riarrangiata, così retrò ma così moderna nella sua versione; e la intensa e sentita “Non Insegnate ai Bambini”, così attuale che la definisce “una nuova canzone”.
È il Morgan che amiamo, il Morgan folletto della musica, eterno Peter Pan, quello che ti prende per mano e ti porta nella sua musica, nel suo mondo.
E noi vogliamo perderci nel suo mondo,e tra momenti di tristezza cosmica “Contro Me Stesso”(“una canzone triste…ve la impongo!”), “Le ragioni delle Piogge e “Cieli Neri”; il Morgan di qualche tempo fa con “Crash”, “Troppe Emozioni” , la sua “Altrove” che vira in “Stand by me”, il manifesto della passione che è la sua “Amore Assurdo”, l’omaggio ad uno dei suoi miti con “Ziggy Stardust”, e ancora, l’amato Ciampi con la versione inglese di “Qualcuno Tornerà”, arriviamo alla fine.
Con un unico rimpianto:  che sia già finito.

Sul palco con lui l’inossidabile Megahertz, tastiere, theremin e basso (al posto di Morgan), Marco Santoro, fagotto e tromba, Salvatore Iorio “Yoris” alla batteria, un’ incursione alle percussioni dell’amico Agostino Nascimbeni (Lombroso)

PS: note tecniche i soliti detrattori:

-15 minuti di ritardo (scommetto li fate pure voi ;))
-voce sopra la media
-polso della situazione e padronanza di palco e musicisti eccellente.

VIDEO in arrivo (verrà aggiornato questo articolo e la nostra pagina Facebook)

Morgan live al BrianzaRockFestival 27.6.2014 album foto di G Placidi metamorgan.it

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