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“Il matrimonio segreto” di Cimarosa/ parte 1^: regia, cast, scene,costumi

27 settembre 2012

Concerti, Il Punto di Vista, Interviste

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Come già annunciato sulle nostre pagine (sito, Facebook) Morgan sta curando la regia dell’Opera buffa “Il matrimonio segreto” di Cimarosa, che andrà in scena al Teatro Coccia di Novara il 5 ottobre, con replica il 7 (orari e informazioni).

La scelta di Marco Castoldi ha suscitato, come era prevedibile, alcune perplessità in parte della cittadinanza di Novara e del pubblico, mentre ha trovato l’approvazione di altri, tra i quali Stefano Bonagura (autore di trasmissioni musicali radiofoniche, collaboratore di testate specializzate, consulente artistico di Musicultura): “Sin dal primo incontro coi Bluvertigo (…) ebbi l’impressione di un musicista quadrato, con le idee chiare, quelle di uno che letteralmente “vede” la musica. Questo lascia ben sperare per la regia: perché in questo caso serve rappresentare la musica, offrire al pubblico una chiave di lettura, una visione. E Morgan sicuramente ce l’ha.” (fonte)

La scommessa della Direttrice Artistica del Teatro Renata Rapetti, definita dallo stesso Morgan “audace” per certe sue intemperanze caratteriali, si è però rivelata vincente come dimostrato dalla soddisfazione del cast, che durante la Conferenza Stampa di presentazione dell’Opera del 25 settembre ha espresso apprezzamento per il clima rilassato e di collaborazione che Marco ha saputo instaurare e per il suo approccio umile, rispettoso e nello stesso tempo capace di offrire una lettura in parte inedita ed esilarante dell’Opera.

La Direttrice Rapetti in particolare ha dichiarato: «Sono veramente fiera di quello che abbiamo fatto, siamo riusciti a mettere insieme un cast di cantanti straordinari, un Direttore d’Orchestra giovane, talentuoso, con grandissima forza e grande esperienza e un regista che sulla carta poteva sembrare semplicemente “un’idea” e invece non è un’idea, perchè si è dimostrato (…) uno straordinario regista con una sensibilità musicale che per l’Opera secondo me è fondamentale, perché messa insieme la sua creatività, la sua forza, la sua energia, il suo entusiasmo in questa nuova avventura con la sua anima musicale, crea un’alchimia straordinaria,… io alle prove mi commuovo e mi emoziono, faccio questo mestiere da tanti anni ma devo dire che non sempre mi succede»

Durante la stessa conferenza stampa Marco “Morgan” Castoldi ha dichiarato, tra le altre cose: “Per me è veramente un’occasione onorevolissima alternativa a una costrizione a un ruolo che ogni tanto (…) mi sembra non appartenermi, che è quello televisivo: il teatro è l’antitelevisione, ha a che fare con le cose vere, con le cose materiali, con la manualità, l’artigianato. (…) Non conoscevo lor cantanti, il Direttore (M° Goldstein, ndr), l’Opera, sono arrivato come l’uomo che cadde sulla terra, e continuo ad esserlo: scopro quotidianamente come se fossi uno spettatore, costruisco quotidianamente insieme a loro (…)” (qui le parole del cast e alcune dichiarazioni di Morgan e i video della conferenza stampa)

FOTO della conferenza stampa e di Morgan al Teatro Coccia.

 

MORGAN RACCONTA LA SUA REGIA

Alcuni estratti della conferenza stampa e successive interviste che illustrano in parte l’idea registica di Marco Castoldi:

«“Il matrimonio segreto” è un dramma giocoso e già in queste parole c’è insito il meccanismo degli opposti. Al centro ho voluto una casa sventrata come una casa delle bambole e tutto intorno si muove una scena che ha un solo luogo e un solo momento nel tempo.» (fonte)

«È un’opera piena di misunderstanding: c’è il non detto, la sordità, il frainteso. Ma i denari non comprano le persone. È un bel messaggio, oggi, ancora. Mi piace sottolineare l’unità di spazio e tempo come nei grandi romanzi, tutto si svolge qui e ora. Ed è per questo che la nostra casa sventrata di Napoli, la nostra casa delle bambole, è campo lungo di quello che succede sulla scena, dei nostri buffi quadri di vita familiare». (fonte)

«Tutto avviene in un luogo e un tempo, una giornata (…) parla del tempo che si ferma, l’Opera d’arte prende quel tempo e ci rimane in eterno, gli uomini sono solo umili traghettatori (…) io sono il misero servitore (…) al servizio dell’Opera (…), ho ricevuto in dono quest’Opera e sto cercando di onorarla, di servirla.»

Il lavoro che stiamo facendo è moderno (…) l’Opera “sfotte” gli interessi, il denaro, la borghesia, la nobiltà decaduta… è un affresco di una società del ‘700 che sembra drammaticamente (ma giocosamente) quella di oggi.» (fonte)

«Il pubblico dei melomani è molto più pronto di quanto non si pensi, del resto chi ama il melodramma ama la cultura, l’opera d’arte, l’espressione, la provocazione: nell’Opera ci sono grandi provocazioni (…) qualcosa “contro” il sistema, non è qualcosa di regime, quindi non si può pensare che i melomani siano dei conservatori, dei tradizionalisti (…) forse molte volte, giustamente a ragion veduta, sono un po’ annoiati da certe deturpazioni deformanti di certe regie moderne (…)» (fonte)

«Interpreto l’essenza dell’opera buffa e della comicità in uno spettacolo che farà ridere. Userò una tecnica che ho inventato di zoomata, ho creato una doppia scena, come se si vedesse la stessa scena su due piani. Poi vado a illuminare quello che mi interessa». (fonte)

«Ci sarà una mia apparizione nel secondo atto – ha spiegato il regista – ma non voglio spiegare di più; in quest’opera di Morgan c’è il dado a più facce, il mettersi in discussione»(fonte)

Per Morgan il simbolo del suo approccio con quest’impresa è il dado: simbolo del mettersi in discussione ma anche del “play” inteso come giocare, suonare, recitare, tutto questo “nel caso” perché il dado non si può controllare.

(Segnaliamo una coincidenza curiosa, di cui forse nemmeno Morgan si è reso conto: la prima rappresentazione italiana dell’opera fu proprio nella sua Monza).

Marco Castoldi sottolinea l’apporto fondamentale dell’ aiuto regista Mercedes Martini, con la quale ha già collaborato in passato accompagnandola insieme a Ivano Fossati in un monologo di Gaber al Festival Teatrocanzone 2009 (video). Con lei collaborano alla regia Emiliana Paoli e Renato Bonajuto.

Mercedes Martini, attrice e autrice teatrale napoletana, è diplomata alla scuola del Piccolo Teatro di Milano, ha recitato in varie compagnie tra cui quella del Piccolo e del Teatro dell’Elfo di Milano e il Teatro della Tosse di Genova, cimentandosi in pièce classiche e contemporanee, da Euripide a Scarpetta, Goldoni, Brecht, Dario Fo; si è cimentata anche nel cortometraggio, nella radio (Storyville su Radio 3) e si interessa del rapporto tra musica e parola.

 

SCENOGRAFIA,LUCI E COSTUMI

SCENOGRAFIA di Patrizia Bocconi (scenografa con ampia esperienza teatrale e televisiva, specializzata nell’uso delle nuove tecnologie e nella creazione di scenografie virtuali ottenute con effetti speciali di ultima generazione – biografia).

Essenziale e senza connotazioni storiche, “al centro (…)una casa sventrata come una casa delle bambole”, Morgan dice “Userò una tecnica che ho inventato di zoomata, ho creato una doppia scena, come se si vedesse la stessa scena su due piani. Poi vado a illuminare quello che mi interessa”

OGGETTI DI SCENA del grande architetto Alessandro Mendini che ha definito l’iniziativa “una provocazione straordinaria”; tra di essi 6 poltrone Magis Proust in 6 colori e la “poltrona di Cimarosa” disegnata appositamente per lo spettacolo (fonte)

LIGHTING DESIGNER Marcello Jazzetti (light designer nato in teatro, ma con esperienza televisiva dagli spettacoli di Fiorello a X Factor – intervista e curriculum)

COSTUMI di Giuseppe Magistro, realizzati da due giovani stilisti abruzzesi scelti da Morgan, Simone Racioppo e Doriana Roio: i sei personaggi saranno sei variazioni di Morgan, ricreando la moda dell’epoca con il bianco e nero dei cotoni grezzi, del raso e del tartan, interrotto dal verde acido “fluo” dei bottoni, delle gorgiere e delle stringhe. (fonte). Le parrucche sono di Marco Gabellini.

 
 

ORCHESTRA E DIRETTORE

L’Orchestra Filarmonica Italiana sarà diretta dal M° Carlo Goldstein, giovane direttore d’orchestra (biografia), pianista, saggista, laureato in filosofia e noto per la sua capacità di divulgatore musicale. Notiamo che anche in campo classico Goldstein sottolineava problemi del mercato discografico affini a quanto spesso segnalato da Morgan: in un’intervista per il Corrieremusicale del 2011 diceva: “Nel mercato entrano logiche che sono solo del mercato e che nulla hanno di musicale. Come diceva Marx? Il mercato, che sia di vacche o di libri, sempre mercato è.”

E ipotizziamo abbia accettato di buon grado la “sfida” di questo allestimento perché, come diceva in una recente intervista su gbopera il tratto principale del suo carattere è “forse la curiosità: amo incontrare, conoscere e confrontarmi con situazioni e persone diverse da me. Mi piace cambiare idea, scoprire ciò che ancora non so. Immedesimarmi, provare empatia, avvicinare ciò che è distante; allargare il mio ‘repertorio’ quanto più possibile.”

(Aggiornamento del 4-10-2012): intervista sulla Tribuna novarese«Marco – spiega Goldstein – si è avvicinato ad un genere di cui non aveva esperienza nel modo migliore. Con intelligenza e umiltà ha compreso il processo che sta dietro ad un’opera, portando la sua visione, immergendola nel suo immaginario che è lui, il suo look. Basta guardarlo per capire». E il pubblico, sarà pronto a farlo? «Io credo di sì, è stata una scelta interessante e intelligente lasciare spazio ad una regia creativa su un titolo che è sicuramente noto ma non battuto come altri. E’ una regia saporita ma non gratuitamente provocatoria; uno spettacolo ammiccante ma non strampalato»

Per approfondire: Videodocumentario parte 1 e parte 2; intervista.

 

 

CANTANTI

Parte del cast de “Il Matrimonio segreto di Cimarosa”- regia di Morgan (Teatro Coccia Novara) – conferenza stampa 25.9.2012, Foto M. Finotti
da sinistra: Praticò, Bondafelli, Nicentini, Molinari

CAROLINA: Stefania Bonfadelli (soprano)

Soprano di voce belliniana di fama internazionale; ha debuttato giovanissima in Lucia di Lammermoor; diretta da Maurizio Rinaldi a Rieti nell’ambito del Concorso Mattia Battistini. La carriera internazionale è iniziata alla Staatsoper di Vienna nel ‘97 con I Puritani, e in seguito in altre opere, sempre nei ruoli di protagonista. Ha vinto concorsi prestigiosi e si è esibita nei maggiori teatri del mondo, è stata diretta da Seiji Ozawa, Placido Domingo, Lorin Mazel, Daniel Oren, Riccardo Muti. Ha inciso per la Deutsche Grammophon. Nel 2002 è stata Violetta ne La Traviata a Busseto (video), diretta da Placido Domingo con la regia di Franco Zeffirelli ripresa dalla RAI; ha anche inaugurato in mondovisione l’apertura del Teatro La Fenice di Venezia dopo il restauro. (sito con biografia)

GERONIMO: Bruno Praticò (baritono)

Nato ad Aosta, ha studiato con il baritono Giuseppe Valdengo e ha seguito i corsi di perfezionamento del Teatro alla Scala e di Rodolfo Celletti. Grande interprete dei ruoli da baritono buffo (in un repertorio che va dal settecento fino a Mozart e Rossini (video), con all’attivo più di cento ruoli), Bruno Praticò ha calcato i palcoscenici dei maggiori teatri del mondo (Metropolitan, Covent Garden, Teatro alla Scala, Teatro San Carlo di Napoli, Wiener Staatsoper, La Fenice di Venezia, Opéra de Montecarlo, Opéra National de Paris, New National Theatre di Tokyo, Teatro De La Maestranza di Siviglia, Teatro Real di Madrid tra gli altri), collaborando con importanti direttori d’orchestra, fra i quali Claudio Abbado, Bruno Campanella, Riccardo Chailly, Gianluigi Gelmetti, Donato Renzetti, Carlo Rizzi and Alberto Zedda. Ricca anche la sua produzione discografica (Biografia)

PAOLINO: Edgardo Rocha (tenore)

Tenore, direttore d’orchestra, diplomato in pianoforte e direzione corale, nato nel 1983 in Uruguay dove si è anche formato musicalmente. Ha vinto concorsi e si è esibito in vari teatri del Sud America; dal 2008 ha iniziato a studiare in Italia vincendo concorsi ed esibendosi in teatri e rassegne italiani ed esteri quale Maggio Fiorentino e Teatro San Carlo di Napoli, Regio di Torino, Opernhaus di Zürich. Interpreta Don Ramiro ne La Cenerentola nei tempi e nei luoghi (video) prodotto da Andrea Anderman e trasmesso in diretta per la Rai e Mondovisione a più di 130 paesi nel mondo. (Sito con biografia e sezione multimediale)

ELISETTA: Maria Costanza Nocentini (soprano)

Fiorentina, allieva di Suzanne Danco, diplomata a Bologna, ha vinto importanti concorsi calcando sin dall’inizio della sua carriera i principali palcoscenici italiani ed esteri; ricordiamo tra le molte Opere del suo repertorio proprio Il matrimonio segreto (vedi il video). Nel corso della sua carriera ha collaborato con i più grandi direttori d’orchestra e registi del calibro di P. Avati e F. Zeffirelli. Ha cantato in grandi teatri italiani ed esteri tra cui ricordiamo la Scala, Teatro De La Maestranza di Siviglia, Glyndebourne Festival, Tokyo per la Japan Opera Foundation, Glasgow, Edimburgo, Zurigo, Festival Pucciniano di Torre del Lago, Teatro Regio di Torino… Svolge inoltre una regolare attività concertistica che l’ha portata a collaborare con importanti Festival e associazioni italiane ed estere . Della sua discografia ricordiamo: Le convenienze ed inconvenienze teatrali per Ricordi e La Figlia del Reggimento per Naxos. (Biografia)

FIDALMA: Irene Molinari (Mezzosoprano)

Giovane mezzosoprano di Frascati, che si va sempre più affermando nel panorama della lirica, si è distinta in alcuni concorsi lirici internazionali in anni recenti (ha vinto proprio quest’anno “Un concorso per Mascagni” della Fondazione Teatro Goldoni di Livorno), ha partecipato ad alcune opere tra le quali Convenienze ed Inconvenienze Teatrali di Gaetano Donizetti nei Teatri di Lucca, Pisa e Livorno; scelta dall’As.Li.Co. debutta nel ruolo di Fenena cantando 200 recite del “Nabucco” di Verdi, per la direzione del M° Francesco Pasqualetti e la regia di Silvia Collazuol, presso i Teatri del Circuito Lirico Lombardo (Teatro Grande di Brescia, Teatro Ponchielli di Cremona, Teatro Sociale di Como, Teatro Fraschini di Pavia), il Teatro Regio di Torino, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro degli Arcimboldi di Milano, il Teatro Verdi di Trieste (Sala Tripcovich), ed altri ancora (fonte). Ha partecipato nel 2010 alla trasmissione della RAI “Mettiamoci all’opera“, primo talent show per cantanti lirici.

IL CONTE ROBINSON: Filippo Fontana (basso)

Nato a Udine nel 1980, diplomato in lingue straniere, si è laureato presso l’Università di Udine in Scienze e Tecnologie Multimediali con il massimo dei voti nell’aprile 2007. Si accosta alla musica cominciando a studiare il clarinetto all’età di 10 anni e, dopo aver conseguito il diploma, si perfeziona con il Maestro inglese Anthony Pay. Ha tenuto concerti, come strumentista, in formazione con pianoforte e orchestra da camera. Parallelamente si dedica allo studio del canto a Conegliano, presso l’ “Internationale Sommerakademie Mozarteum” di Salisburgo, la Scuola Superiore “HUGO WOLF” diretta dal Maestro Elio Battaglia; frequenta i corsi d’alto perfezionamento di Kammersängerin Christa Ludwig e del soprano Montserrat Caballé, esibendosi in teatri italiani ed europei. (estratto video; biografia)

 

Foto © Mario Finotti per Fondazione Teatro Coccia

Per analisi, trama e libretto dell’Opera vedi: “Il matrimonio segreto” di Cimarosa/ parte 2^

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