Articolo pubblicato in data imprecisata nel sito Vertigoblu

I Bluvertigo, da brave creature multimediali e riflessive,
si nutrono anche di cinema...
La Nouvelle Vague musicale italiana apprezza la
Nouvelle Vague cinematografica francese di Truffaut,
Godard & co. e con loro condividono l'amore per il genio
della suspense inglese, Sir Alfred Hitchcok, per il neorealismo
italiano, Luchino Visconti e il provocatorio Pasolini.
Tra i cineasti piu' recenti non disdegnano i trip visivi e
gastrointestinali di Cronenberg, le allucinazioni di Polansky,
gli incubi onirici di Lynch, le lucide ossessioni di Kubrick
e l'universo di coincidenze di Kiesslovsky; ma non mancano le
sorprese: "Bianca" di Moretti, la serie 007, il Dario Argento
di "Profondo Rosso", perfino i film con Dean Martin...
e naturalmente Ridley Scott...
E' la forma visiva piu' evoluta"
![]() "ridley scott ha avuto grandi intuizioni..." "Chi si identifica con Alex ha gia' dei problemi. E' un grande fumettone surreache affronta un tema sottile e delicatissimo. Questo film ti aiuta a capire che i metodi repressivi sono spesso paragonabili a una lobotomia." (Morgan su "Arancia Meccanica")
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La Repubblica XL, anno IX N° 84 - marzo 2013
Chi l'ha scoperto grazie ai Duran Duran e chi lo incontrò agli esordi. E Chi non lo ama: in un libro i nostri musicisti raccontano l'alieno risorto.
(estratti da "L'ultimo dei marziani" di Leo Mansueto, con postfazione di Morgan)

L'ultimo dei marziani: presentazione di Morgan e Leo Mansueto al Bowie Bash 2013 (video, foto, resoconto, informazioni sul libro)
Morgan parla di David Bowie anche su Flair (febbraio 2013) e su Repubblica XL gennaio 2011
Flair, 19 Febbraio 2013
Oltre la musica, l’arte, il fashion system. Alla vigilia del ritorno sulla scena e di una grande retrospettiva, David Bowie raccontato per Flair da un fan speciale: Morgan

David Bowie un edonista? No, edonista è l’uomo che vive l’estetica come vanità narcisistica. Quella del Duca Bianco è invece un’estetica gentile, ricca di contenuti, un’estetica piena di grazia, fine, quasi femminile.
Penso all’era berlinese, quella di Heroes, e rivedo la dolcezza della sua impostazione fisica e corporea, i gilet, la camicia bianca, la brillantina e quella inconfondibile silhouette delicatissima. Nessuno, nella storia del pop, ha avuto un’uguale capacità di giocare con il travestimento e la sartoria. David Bowie è il monaco che si fa l’abito, David Bowie è la moda. Glielo ha riconosciuto in mondovisione Jean Paul Gaultier, introducendolo agli Mtv Award del 1995: «Questo artista è una perenne fonte di ispirazione, un punto di riferimento per tutti gli stilisti del mondo».
David Robert Jones, questo il suo vero nome, ha dato al rock’n’roll quello che il rock’n’roll non aveva mai posseduto: la testa. Bowie ha dissolto per sempre il confine tra l’arte popolare e quella intellettuale. La sua incursione nella musica è dirompente: per la prima volta, un giovane colto e raffinato, che si nutre di letteratura e arte, importa la cultura nel format della canzone pop, ricomponendo così la frattura tra alto e basso.
Attraverso le composizioni di Bowie, gli studiosi della musica e gli amanti dei suoni elitari trovano una porta d’accesso al rock. E, viceversa, i rocker entrano in possesso della chiave per esplorare un livello musicale superiore. Da ricercatore puro e sperimentatore seriale, Bowie non è mai mosso dal mercato, non progetta suoni usa e getta. Tutta la sua opera è legata da un sottile filo che ne unisce gli estremi: i dischi e le canzoni della sua vita si parlano, escono da se stessi, come parole che si staccano dalle pagine di un libro. Il senso della sua arte è annientare la classicità della forma canzone, essere e diventare il Picasso della musica. L’immagine simbolo è quella di lui, Brian Eno e Robert Fripp, intenti a scrivere accordi di brani su una lavagna negli Hansa Studios di Berlino, per poi suonarli al contrario. Una modalità che in pittura è tipica dell’espressionismo, dove i corpi umani vengono decostruiti fino diventare mostruosi. Il Bowie di oggi, come lo percepisco io, è più pittore che musicista.
Davanti allo specchio c’è un uomo fatto di un’umanità che è profondamente in antitesi con i personaggi che popolano i suoi brani: alieni, marziani, uomini che vanno nello spazio e si perdono. Il Bowie dell’ultimo inedito, Where Are We Now?, è un uomo che si chiede dove siamo e chi siamo. Domande non retoriche e fini a se stesse in un’era in cui si accorciano pericolosamente le distanze tra essere umano e macchina.
In questa vita, Mr David Robert Jones non ha coltivato l’illusione dell’immortalità. Per questo, oggi, è un uomo realizzato nel suo essere vecchio. Vecchio sì, ma bello come un palazzo antico, solido, storico, con i segni del tempo pronunciati e ben in vista. Perché il vecchio è l’unico che può permettersi il lusso di avere un’età.



Questi aforismi, scritti dallo stesso Morgan, nel 2008 diventarono la "copertina" del suo nuovo sito ufficiale marcomorgan.it
Il momento più inebriante di una scelta è quando prima di decidere attraversi la fase del ‘quasi-quasi’.
Condominio:
-ma i vicini come sono?
-non li ho mai visti in faccia.
-allora sono bravissimi.
Oggi l’orizzonte é una linea alta e rossa: sotto, gli uomini e le case; sopra, quello che chiamiamo spazio.
Non si tratta di avere più pregi, ma meno difetti.
L’anti-milanesismo è la versione made in Italy dell’anti-americanismo.
Fiducia: essere curiosi senza curiosare.
In una società come la nostra continuare la professione del padre è: una noia, un obbligo, un delitto spirituale, un reato. È persa la natura, è apparsa la scelta.
Il Cattolicesimo non ha contribuito molto alla causa del Rock’n’Roll,
eppure l’etica di Gesù Cristo è modello per quasi tutti i nostri beniamini...
Mamma, non mi biasimare se vado forte in macchina, è la mia ragazza che lo vuole! Mi ha tratto a sé con l’inganno, fingendosi bionda.
Il circolo degli hascishin:
chi ha dei blocchi si droga per aprirsi,
chi non ne ha si droga per chiudersi in sé stesso.
Ci sono venditori di difficoltà.
Amore Romantico: quando si sono conosciuti c’erano i fulmini.
Da buffone non frequento la corte di un re che non mi faccia divertire.
Assoldare qualcuno che trasformi in un sistema le cose che scrivo
e sperare che non sia mosso da affetto.
C’è gente a cui basta dire “cos’è questo mortorio?” per farsi fare un sorriso.
La generalizzazione è quasi sempre provocazione, quindi seduzione:
l’arte dell’indifeso.
Alcuni vizi stimolano lo spirito poetico di chi già lo possiede.
...quando ciò che più vorremmo essere è il nemico.
Il contrasto è vita. Eppure mi lascio contraddire in silenzio quando so che non c’è amore in chi mi si oppone.
Quel tipo sta con una donna senza fascino, non vuole fastidi spirituali.
Ora applicherò alla mia vita i puntini di sospensione.
Quando uno conosce la risposta ma non la dà, aspettatevi brutte sorprese!
Abbiamo fatto un figlio strano: non gioca in cortile.
Credere che si vive in un mondo di stolti
è un tipico pensiero da stolto.
E penso ad uno scultore che ha fatto la guerra e non si è salvato.
La sopravvivenza é uno sforzo continuo nell’esprimersi come meglio si può.
Loop: tieni all’oscuro solo quelli a cui tieni all’oscuro solo quelli a cui tieni all’oscuro solo quelli a cui tieni all’oscuro...
Capisco quasi tutti i lati del carattere da come uno si comporta nel parcheggio.
L’esistenza é più tollerabile prima di aver risolto le difficoltà del momento.
Dalla meraviglia, lo stupore; dall’incanto, l’abbandono.
L'astinenza vale quando c'è un'alternativa
Il modo in cui certi individui fanno uso degli stupefacenti
è l’evidenza di come dovrebbero rinunciarvi, tanto rimangono in superficie.
Droga: io son preso da te.
Lei è solo presa da sé
E ancora una volta
Non c’è.
Il cimitero può attendere
Anche gli anti-accademici sono accademici: entrambi non amano contraddirsi.
Contenuto:
Risulta difficile credere a cose che, anche se vere, sono dette in modo sgrammaticato.
Un’aforisma in genere è un’illuminante inversione, un gioiello d’intuizione, uno smascheramento che mostra un paradosso, tranne questo, che non descrive se stesso. Questo non è un’aforisma.
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