La Milanesiana ama Morgan ancora di più di quanto lui non ami la Milanesiana e per questo lo invitiamo molto spesso”, è l’incipit di Elisabetta Sgarbi, madrina, ideatrice e curatrice della manifestazione.
La stima di Morgan per la manifestazione è dimostrata dalla scelta di presentare proprio qui un brano inedito in anteprima; suonerà nove pezzi, sforando di poco il tempo massimo concesso, con il benestare della Dr.ssa Sgarbi che anzi gli chiederà un pezzo di Chopin fuori programma. E in questo caso, come nel resto del concerto, si evidenzierà quanto a nostro avviso la presenza di Marco Castoldi sia in tema con la manifestazione: dopo una debole protesta “perché devo fare Chopin, che poi mi deridono tutti?” come suo solito accoglierà la sfida dell’improvvisazione e del conseguente rischio d’errore. Da anni infatti Morgan ha scelto la strada della creazione estemporanea, calcolando e chiedendo al suo pubblico di accettarne la possibile imperfezione; l’esito del concerto dipenderà “dal tempo, dal traffico, dalla temperatura, dal mio umore” (fonte) e, aggiungiamo noi, dall’interazione con il pubblico. “L’imperfezione è sintomo di fantasia e creatività, frutto di improvvisazione e di una capacità di non fissare le scalette in modo meccanico o preordinato, libera dall’ossessione della forma” continua...
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